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Biografia di Arrigo Muscio

 

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Il valore del Santo Rosario

 

I salmi

 

Libri scritti da Arrigo Muscio

 

La catechesi di satana durante un recente caso di esorcismo

IL CIBO SPIRITUALE

 

[8]Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre e non disprezzare l'insegnamento di tua madre,

[9]perché saranno una corona graziosa sul tuo capo e monili per il tuo collo.

[10]Figlio mio, se i peccatori ti vogliono traviare, non acconsentire!

[11]Se ti dicono: <<Vieni con noi, complottiamo per spargere sangue, insidiamo impunemente l'innocente,

[12]inghiottiamoli vivi come gli inferi, interi, come coloro che scendono nella fossa;

[13]troveremo ogni specie di beni preziosi, riempiremo di bottino le nostre case;

[14]tu getterai la sorte insieme con noi, una sola borsa avremo in comune>>,

[15]figlio mio, non andare per la loro strada, tieni lontano il piede dai loro sentieri!

[16]I loro passi infatti corrono verso il male e si affrettano a spargere il sangue.

Pr. 1,8

 

 

I recenti avvenimenti di "mucca pazza" hanno riportato in tutta la sua drammaticità l'attenzione sull'alimentazione, della cui importanza è inutile dilungarsi. Dopo le notizie allarmistiche, la stragrande maggioranza delle persone ha accuratamente evitato di acquistare i cibi sospetti. In sostanza, le persone hanno adottato la normale prudenza, d'obbligo in questi casi, sulla cui utilità nessuno ha avuto qualcosa da ridire in quanto l'equazione cibo pericoloso = pericoli per la salute è totalmente condivisa. E' interessante quindi sottolineare come tale prudenza venga generalmente osservata, fatte salve alcune eccezioni, a salvaguardia della salute fisica. Pure riguardo al fumo, ad esempio, sta crescendo sempre più un movimento d'opinione e di reazione teso a contrastare, anche con norme di legge ed interventi giurisprudenziali, la "libertà" di farlo respirare ai fumatori passivi.

Esiste però un altro cibo pericolosissimo per la salute spirituale e fisica che invece non trova, salvo rarissime eccezioni, l'adeguata risposta prudenziale da parte dei cittadini (genitori, associazioni, sacerdoti, catechisti ecc.) e delle autorità. Non solo. Ma poche "voci che gridano nel deserto" denunciano l'equazione cibo spirituale dannoso = danni per la salute psicofisica!

Cantanti (basta leggere ad esempio i testi delle canzoni di Eminem[1] e di Marilyn Manson), artisti, profeti di Baal, "educatori" ecc. distribuiscono e pubblicizzano (volenti o nolenti) un cibo antitetico alla parola di Dio. Di conseguenza l'odio, la violenza, la pedofilia, la prevaricazione, l'impudicizia, il consumismo sessuale in ogni sua variante, la droga, il permissivismo, l'anarchia, il perdonismo ecc. vengono, con il conforto dei soliti esperti, somministrati ai giovani ed agli adulti in dosi massicce tra il disinteresse dei cittadini cristiani che avrebbero invece il compito di contrastare democraticamente il male (secondo la Parola di Dio, ovviamente!) in tutte le sue manifestazioni.

Generazioni di giovani che stanno crescendo alimentate da questo mix di cibo spirituale (e che saranno i futuri genitori di domani) quale che tipo di società potranno dunque edificare? A questi giovani non viene più impartita, salvo eccezioni, una sana educazione religiosa familiare, parrocchiale e catechistica secondo la Parola di Dio ma secondo, invece, la sociologia imperante che, favorendo il perdonismo, ha eliminato il libero arbitrio. Quanti ragazzi pregano quotidianamente con i genitori? Quanti coniugi pregano accordati? In quante famiglie viene letta ogni giorno la Parola di Dio? Quanti religiosi, religiose, catechisti ecc. stimolano i ragazzi in tal senso? Quanti religiosi, religiose, catechisti ecc. denunciano i pericoli del cibo spirituale?

Lo psicologo clinico Dr. Roberto Ravera[2] ha messo in guardia contro tale minaccia, ma rimane una voce isolata in un contesto mass mediatico che privilegia invece le "altre" opinioni: quelle del mondo!

I risultati, in questo mondo ateo che ha sostituito l'esempio dei santi (ricchissimi nella loro varietà)  con quello di certi cantanti rappresentanti di satana che si esibiscono in pubblico alla faccia dell'art. 21 ultimo comma della Costituzione (laica!), però si vedono. Eccome! E mentre i "bla, bla, bla" continuano,  lo Spirito Santo ammonisce: "….Essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa" (Rm. 1, 21 seg.).

Ma poiché Dio, che è amore, si è incarnato in Gesù (Gv. 1,1 seg.) per redimerci, non ci lascia nel baratro infernale della perdizione e (in quest'epoca in cui il mondo, a causa dei nostri peccati, giace sotto il potere del maligno e dei suoi "profeti") ci ha donato, soprattutto in questi ultimi tempi, Maria Santissima: il rimedio per eccellenza, Colei che schiaccia la testa del serpente antico. Bisogna però ascoltare, vivere e diffondere i Suoi messaggi. I Suoi figli: quelli che pregano assieme ai genitori il Santo Rosario, che si "nutrono" dei Sacramenti, che leggono quotidianamente la Bibbia, che digiunano a pane e acqua il venerdì, non uccidono i genitori o i coetanei, ma si attivano per il prossimo secondo gli insegnamenti di Dio e l'esempio dei santi. Ed i loro frutti sono ben diversi da quelli dei figli di satana!

 

 

 

 



[1] Libero, 1-3-2001 - pag. 1 e 13

[2] Sono uno psicologo clinico che da 15 anni lavora presso un dipartimento per le Dipendenze Patologiche. Mi è capitato pochi giorni fa di assistere al film "Hannibal" e sono rimasto esterrefatto da quei 90 minuti di immagini orribili, triviali, volgari e demenziali. Ho avuto l'impressione che si sia toccato  il punto più basso nonostante sia un prodotto rivolto al grande pubblico e ammantato di pretese "pseudo-culturali", più di quanto accade normalmente per i "B-movie", rivolti a spettatori selezionati (così potremmo dire). In realtà è un film macabro e volutamente osceno, pensato e studiato per colpire il più possibile lo spettatore sul suo versante oscuro e sul voujerismo di chi esplicitamente condanna certi orrori ma poi non disdegna di guardarli. Capisco l'esaltazione dell'immagine sul piano della denuncia e della documentazione delle realtà del mondo, ma in questo film che cosa si è voluto dire? Che un demone intelligentissimo e affascinante - per di più pure in fondo anche gentiluomo! - vaga per le nostre città libero di fare ciò che vuole. E' incredibile,  viviamo in un mondo che testimonia sempre più una forma di appiattimento e analgesia emotiva, dove la comunicazione tra le persone è sempre più rigida e stereotipata e dove non rimane altro modo per "sentire qualcosa" che assistere a film come questi.

E' come buttare giù il classico liquore forte, con un gesto veloce e poi storcere la bocca aspettandone l'effetto. Ha presente la scena finale del film: un uomo viene torturato e la descrizione di tutto ciò è  precisa, puntuale (espressioni, colore del viso, silenzi, lievi rivoli di sangue, il piccolo gesto di auto-cannibalismo,ecc) e spettacolare. Adesso si ride pensando al povero pretore degli anni '60 che sequestrava la pellicola di turno perché vi era qualche nudo. Ma riusciremo a ridere di noi quando rivedremo certi film di oggi? Ma la domanda più triste è, come sempre: cosa vedremo domani?. Quale sarà il prossimo limite che verrà superato? Quale sarà il grande "artista" che penserà opportuno farci vedere cosa si intende bene per stupro di gruppo o di qualche altra tortura. Nel mio lavoro con i giovani mi rendo conto che il loro presunto disincanto e il ridere di certe immagini nasconde in sè un fascino che può anche rimanere latente ma, in taluni casi non rari, attiva fenomeni di identificazione (a volta anche solo per difesa dall'angoscia) che possono essere imprevedibili. Provate a mischiare il tutto con le varie droghe, il dissesto familiare e così via e vediamo che cosa accade. Mi spiace, il mio può sembrare un mix di luoghi comuni a cui non si vuol credere e non si vuol sentir dire. Ma vedendo centinaia di giovani la mia impressione è che poi, alla fine, tutto si paga. Credo di non sbagliare nel dire che il target di certi spettacoli e messaggi siano proprio loro. Velocità, sesso sfrenato, droghe e, perché no?, anche certi spettacoli fanno parte dello stesso bisogno di recitare dentro questo teatro d'angoscia che il mondo degli adulti lascia loro in eredità. Sono stato ancora magnanimo dal non citare certi episodi di cronaca nera che riguardano proprio i giovani per non dare ancor più la sensazione di estremizzare le cose. Come se ce ne fosse ancora bisogno.

Nel ringraziarla le chiedo: ma chi dobbiamo interpellare perché tutto questo orrore mediatico abbia un sano limite? E per favore cerchiamo di non discutere altri dieci anni su cosa significhi "sano", altrimenti chissà che cosa vedremo nel frattempo.

dr. Roberto Ravera

Sanremo