Perché
loro e non io?
Bergoglio, dopo l’uscita
dall’ospedale, si è recato in carcere e, interrogato dai giornalisti, ha
esclamato a proposito dei carcerati “Ogni volta che entro mi chiedo perché loro
e non io?” https://www.tgcom24.mediaset.it/2025/video/papa-francesco-visita-il-carcere-di-regina-coeli-a-roma-incontro-con-70-detenuti_96814586-02k.shtml
Si tratta di una frase che nessun papa
prima di lui ha mai pronunciato. Un’affermazione quindi che lascia sconcertati
molti fedeli, soprattutto perché non l’ha spiegata.
Da semplice fedele e a nome di altri
fedeli che mi hanno confidato il loro sconcerto provo a formulare alcune
ipotesi soprattutto tenuto conto che l’eterna Parola di Dio afferma categorica
“Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se
non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone
all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono
si attireranno addosso la condanna. I governanti, infatti, non sono da temere
quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver da temere
l'autorità? Fa' il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio
per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta
la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il
male. (Romani 13,1-9). Di conseguenza, chi si trova in carcere, fatti salvi i
casi di errore giudiziario o di persecuzioni, deve scontare una pena per il
male compiuto a danno dei singoli e dell’intera società.
Ciò premesso, a che cosa allude quindi
Bergoglio con “Perché loro e non io?”. Forse fa riferimento a colpe commesse?
Magari a quelle attribuite a torto o a ragione da Mons. Viganò? https://ilmanifesto.it/laccusa-al-papa-sapeva-degli-abusi-sui-minori-negli-usa
- https://www.affaritaliani.it/cronache/papa-francesco-il-new-york-times-lo-attacca-557339.html
Se non facesse riferimento a colpe da
lui commesse, per le quali ragioni meriterebbe il carcere? “Perché loro e non
io” significa proprio questo, se due più due fanno ancora quattro. Se invece
non si riferisse a
colpe personali, è una domanda che dovrà porre
direttamente a Dio quando si troverà in ginocchio (finalmente!) davanti al
Signore per il giudizio sul suo operato. Comunque può stare “tranquillo” visto
che pensa che l’inferno sia vuoto https://www.facebook.com/chetempochefa/videos/quello-che-dir%C3%B2-non-%C3%A8-un-dogma-di-fede-ma-una-cosa-mia-personale-a-me-piace-pens/3236348163328448/
, nonostante la visione dell’Inferno mostrata dalla Madonna a Fatima (e
pubblicata sul sito del Vaticano), che diventa di conseguenza un semplice spot
per spaventare i “bambini”.
Oppure, nell’attesa del Giudizio
divino, può porre la domanda ad uno
specialista per ottenere una risposta già in questo mondo, visto che in passato
ha già usufruito dell’aiuto di una psicanalista https://www.lastampa.it/cronaca/2017/09/01/news/la-confessione-di-papa-francesco-la-psicanalisi-mi-ha-aiutato-1.34412307/ .
Ciò premesso, mi pongo anch’io una
domanda. Ma Bergoglio, quando visita le vittime di violenze o di reati vari da
parte di chi sta in carcere, non si pone la domanda “Perché loro e non io?”