Il “diritto all’aborto” nella neolingua orwelliana

 

Riguardo al tanto sbandierato ed urlato diritto all’aborto che viene invocato dalle donne in primis e dai simpatizzanti in seconda battuta è necessario fare un po' di chiarezza, riservata a quanti non sono ancora resi dei neuroschiavi per cui credono che la neve sia nera https://youtube.com/live/lt9W5xDiLDk  .

Nella neolingua orwelliana, usata dal potere sovranazionale al servizio del principe di questo mondo, l’aborto è di fatto considerato un diritto che le donne esercitano perchè affermano che il corpo è il loro e quindi lo utilizzano come meglio credono.

Ovviamente nessuno mette in dubbio, a parte i governi che hanno imposto il siero sperimentale anche a chi non lo voleva (e tra i governanti  ed i loro sostenitori vi erano anche i favorevoli del diritto all’aborto), che ognuno disponga del proprio corpo come meglio gli aggrada. Le donne, quindi,  (a prescindere dalla implicazioni morali delle quali risponderanno a Dio nel giorno del Giudizio) possono concedere il loro “capitale umano” a chi vogliono: per amore, per piacere, per fare carriera, per ottenere favori e prebende https://youtu.be/S4atgNPJcyo  ecc., tranne che dall’utilizzo del proprio corpo derivi danno al prossimo. Un esempio banale potrebbe essere quello di una persona che fuma facendo inalare le esalazioni tossiche a chi gli sta vicino o quello di una persona che si getta in strada mentre passa una bicicletta o quello infine che sferra un pugno (parte del suo corpo) sul viso del prossimo (tranne il caso di legittima difesa) ecc.

Ma tra i danni al prossimo vi è l’aborto in quanto sopprime o, meglio, uccide o permette l’uccisione di un nascituro, il quale è suscettibile di tutti i diritti giuridici riconosciuti ad un individuo (in primis art. 3 della “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo). Per migliori chiarimenti indico comunque il seguente link  http://siba-ese.unisalento.it/index.php/idee/article/viewFile/3151/2597

Ciò premesso, come può essere quindi urlato come diritto la soppressione di una vita? George Orwell ha fornito la risposta mediante il suo profetico romanzo “1984”.

In conclusione, riporto ciò che a suo tempo scrissi a proposito dell’aborto nel mio libro “Luce e tenebre” (che è possibile scaricare gratuitamente dal seguente link http://www.genitoricattolici.org/Luce%20e%20tenebre.pdf )

 

Aborto

“I figli sono un dono del Signore (Pr 17, 6; Gen 50, 23; Gb 42, 16). I comandamenti: «Non uccidere!» ed «Ama il prossimo tuo come te stesso!» ci ordinano di non uccidere... anche í bambini. Non importa se le legislazioni prevedono l'aborto. La scienza c'insegna che dal momento in cui l'ovulo è fecondato, si inaugura una nuova vita che non è quella del padre o della madre, ma di un nuovo essere umano che si sviluppa per proprio conto. Sulla base di questa considerazione scientifica la chiesa afferma che «la vita, una volta concepita, dev'essere protetta con la massima cura; e l'aborto, come l'infanticidio, sono abominevoli delitti» . «Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello» (Gen 4, 9 seg.). «Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». E dopo aver imposto loro le mani, se ne partì (Mt 19, 13 seg.). «Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mi 18, 10). Il demonio, in nome di una falsa libertà ed in contrasto con quanto sopra esposto, spinge le madri ad «ammazzare i propri figli, ciò che le bestie non fanno!». Lo ha affermato, vantandosi, in un esorcismo di Padre Domenico Mondrone, riportato nel suo libro “A tu per tu col maligno”. E quanto sia aberrante l'aborto lo dimostra l'esperienza di una madre femminista che, dopo aver vi sto il filmato «l'Urlo muto» in cui veniva mostrato, mediante ecografia, un aborto in tempo reale, non ne volle più sapere di abortire. Si cerca di giustificare l'aborto, in quanto conseguenza di una condanna della Chiesa nei confronti degli anticoncezionali. Quando però si tratta di diffondere i metodi naturali (come ad es. il metodo sintotermico con ausilio del controllo salivare o del muco cervicale con microscopio portatile) se ne minimizza l'efficacia, giocando sull'ignoranza, e nei fatti si ostacola la diffusione di mezzi che la scienza ritiene estremamente validi, tant'è che vengono utilizzati da «ecologisti» tedeschi, per «ragioni ecologiche», in alternativa alla pillola. Diabolico! Non vi sembra?”