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La catechesi di satana durante un recente caso di esorcismo

EVA  E   MARIA

 

[4]Ma il serpente disse alla donna: <<Non morirete affatto!

[5]Anzi, Dio sa  che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come  Dio, conoscendo il bene e il male>>.

[6]Allora la donna vide che l'albero era buono da  mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo  frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne  mangiò.

Gen. 3,4

 

[19]Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

Lc. 2,19

 

Suor Elvira http://www.campo-della-vita.org/italiano/suor%20elvira.htm ha parlato, in occasione del raduno dei giovani a Medjugorje, della differenza tra le due figure emblema della donna: Eva e Maria. Con una stupenda dissertazione ne ha evidenziato le differenze salienti e lo ha fatto con finezza ispirata.

Eva rappresenta la donna che ama il potere, che si lascia sedurre dalla tentazione del medesimo. "Diventerete come  Dio, conoscendo il bene e il male", le suggerisce satana travestito da serpente. Eva abbocca all'amo nascosto nel boccone del potere. Il demonio sa ben mascherare le sue esche come ha recentemente sperimentato, a sue spese, anche un esperto come Mons. Milingo. Eva mangia il frutto proibito della disobbedienza e lo fa mangiare anche ad Adamo, con le conseguenze che tutti conosciamo. Nella figura di Eva si riconoscono molte donne che nel corso della storia hanno preferito piacere al mondo anziché a Dio. Clotilde Bersone, nelle sue memorie[1], racconta il patto diabolico per sedurre: cioè per potere esercitare il potere sugli uomini. E come lei, una lunga schiera di personaggi più o meno importanti hanno perpetuato, anche senza un espresso patto diabolico, la brama del potere, dimenticando l'ammonimento di Gesù "Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni" (Mt. 16,26 seg.).

Naturalmente una donna assetata di potere condiziona anche i rapporti familiari che sacrifica all'idolo  scelto. Per questo dio sarà disposta a soffocare anche le esigenze più intime ed amorevoli. La donna-Eva porta necessariamente delle maschere in funzione delle aspettative degli altri; deve, infatti, rinunciare alla propria intima personalità per essere seducente agli occhi di quel mondo che "giace sotto il potere del maligno" ed incarna la malizia. Vuol essere sempre protagonista, come testimoniò una ragazza ex drogata "figlia" di suor Elvira.

Maria rappresenta invece la semplicità, la trasparenza, la purezza, il servizio a Dio ed  al prossimo (cominciando dai familiari "Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele" - 1 Tm. 5,8) e l'obbedienza ai comandamenti di Dio. Si preoccupa in primo luogo di piacere a Dio. La sua bellezza scaturisce dall'intima unione con Dio. Non ha bisogno di trucchi speciali per mettere in risalto lo splendore "naturale" che le deriva dalla comunione con il Signore "Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui" (Es. 34,35). Non si preoccupa d'essere messa in luce o di essere presente sui palcoscenici del mondo ma, sotto ispirazione dello Spirito Santo, con convinzione afferma "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre" (Lc. 1,46 seg.).

Maria non si lascia sedurre dall'antico avversario, ma medita le Parole del Signore ed è modello della donna biblica che piace a Dio:

"Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore.

In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto.

Essa gli dà  felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita.

Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani.

Ella è simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le provviste.

Si alza quando ancora è notte e prepara il cibo alla sua famiglia e dà  ordini alle sue domestiche.

Pensa ad un campo e lo compra e con il frutto delle sue mani pianta una vigna.

Si cinge con energia i fianchi e spiega la forza delle sue braccia.

E` soddisfatta, perché il suo traffico va bene, neppure di notte si spegne la sua lucerna.

Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita.

Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero.

Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste.

Si fa delle coperte, di lino e di porpora sono le sue vesti.

Suo marito è stimato alle porte della città dove siede con gli anziani del paese.

Confeziona tele di lino e le vende e fornisce cinture al mercante.

Forza e decoro sono il suo vestito e se la ride dell'avvenire.

Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà.

Sorveglia l'andamento della casa; il pane che mangia non è frutto di pigrizia.

I suoi figli sorgono a proclamarla beata e suo marito a farne l'elogio:

"Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!".

Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare.

Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città" (Pr. 31,10 seg.)

 

Maria Santissima, preceduta da diversi personaggi biblici femminili,  Sue prefigure (Giuditta, Ester ecc.), è anche operativa. Diversamente da quanto molti amano credere e far credere la Madonna non perde occasione per evangelizzare l'umanità e per calpestare la testa del serpente antico. Con i suoi messaggi richiama il mondo alla conversione e alla comunione con Dio. Ribadisce la priorità della Parola di Dio, della preghiera, dei sacramenti, del digiuno ed invita tutti i suoi figli a vivere ed a diffondere i suoi messaggi. Quindi le mamme ed i papà sono stimolati a diffondere tali messaggi all'interno delle proprie famiglie e a non delegare il compito dell'evangelizzazione e della preghiera ad altri (quanti genitori pregano costantemente con i figli e per la salute dell'anima e del corpo dei propri figli?). Tutti i credenti sono invitati, altresì, ad essere testimoni di Cristo, anche in opposizione ad un mondo pagano che lo ha sostituito con gli idoli moderni: in primo luogo la televisione che nelle famiglie ha rimpiazzato la preghiera, il dialogo e la lettura della Parola di Dio ed è diventata spesso l'altoparlante di satana!

La donna ricopre un ruolo fondamentale nella società e, con il suo comportamento, condiziona spesso anche quello maschile. Satana tentò prima Eva e poi, mediante lei, anche Adamo. Non fece l'opposto!

Le figure femminili di Eva e di Maria sono quindi antitetiche. O la donna cerca di somigliare a Maria oppure somiglierà ad Eva con conseguenze personali, familiari e sociali diametralmente opposte. Eva tradirà, Maria sarà fedele! Suor Elvira ha giustamente affermato: "Se molte ragazze si fossero mantenute salde nelle loro convinzioni ed avessero agito di conseguenza, molti giovani non si sarebbero drogati!". Se Eva avesse obbedito a Dio, anche Adamo non sarebbe caduto, "influenzato" da Eva.

 

 

 

 



[1] L'eletta del dragone - Clotilde Bersone - Ed. Segno, Udine